La raccolta del caffè in Guatemala.
La raccolta del caffè in Guatemala è stato il punto di partenza per organizzare un viaggio in collaborazione con Viaggi e Miraggi e la cooperativa di commercio equo Mondo Solidale.
Siamo partiti in quattro dalle Marche con zaini in spalla e tanta voglia di scoprire il Guatemala!
Treno notturno in direzione Bologna dove ci aspettava un volo Iberia diretto a Guatemala City con scalo a Madrid.
Avevamo organizzato il viaggio in questo modo:
-4 giorni di tour
-1 settimana di raccolta del caffè
-1 settimana e mezzo di tour
in totale 3 settimane di viaggio in cui posso dire di aver davvero avuto modo di conoscere il Guatemala.
Ma del tour ti parlerò in un altro post.
Oggi ti voglio raccontare la mia raccolta del caffè a El Bosque, una comunità posta sull’altopiano guatemalteco, che dà il nome al caffè commercializzato tramite le botteghe del commercio equo.
Inizia così il nostro viaggio in un pick-up verso la montagna del Guatemala!
Arrivati alla comunità veniamo divisi in due famiglie. Io e la mia amica Consuelo siamo ospiti presso la casa di Enrique mentre Francesco e Michela dormiranno dalla famiglia di Modesto.
Qui le case non sono come quelle che siamo abituati a vedere noi, qui le case hanno tetti di lamiera (oppure sono baracche), hanno il bagno esterno senza scarico e senza doccia, qui per lavarsi bisogna scaldare l’acqua ed usare delle ciotole, qui non hanno luce, qui hanno poco ma sono felici.
Ci lasciano la camera dei 3 figli e loro per una settimana dormiranno in cinque in una camera: qui hanno un cuore.
Il primo giorno ci fanno vedere la cooperativa, ci presentano tutte le famiglie della comunità, ci spiegano il lavoro che faremo per tutta la settimana, mangiamo insieme e i bambini ci corrono intorno curiosi.
La sera arriva velocemente e qui la vita non ha i ritmi italiani, qui si svegliano all’alba e vanno a letto appena diventa buio.
Il primo giorno è il più duro perché ti devi abituare ai loro modi di vivere, devi lavarti i denti con una ciotola, devi andare in bagno con una pila (con il rischio che ti possa mordere anche un cane!) e devi fare colazione alle sei con fagioli, riso e tortillas (che ho anche provato a preparare).
La raccolta del caffè è davvero faticosa!
Si procede per sentieri, anche ripidi, con un enorme cesto legato in vita raccogliendo bacche rosse.
Ma può essere tanto faticosa quanto rigenerante.
E’ piacevole stare in mezzo alla natura con la musica e i canti popolari.
La prima mattinata finisce con 30 libbre di bacche raccolte. Le altre andranno meglio.
La comunità di El Bosque è formata da un bosco con piante di caffè, banani, piante di fagioli e mais, ogni tanto qualche casa ed un piccolo centro dove si trova la cooperativa, la chiesa e la scuola. Quasi ogni casa qui ha un piccolo spaccio (come un bar).
Conosciamo Padre Vittorio, un sacerdote guatemalteco che abita in Italia, grazie al quale è iniziato il progetto di El Bosque con Mondo Solidale e ceniamo tutti insieme a casa di Enrique.
Una serata passata tra risate, cibo e vestiti Maya!
Nei giorni seguenti facciamo la raccolta del caffè di mattina ed altre attività durante il pomeriggio.
Giochiamo con i bambini dell’Associazione Niños de Mais, assistiamo agli spettacoli alla scuola del paese, osserviamo il processo di lavorazione del caffè.
Qui molte persone vivono con la raccolta del caffè.
Ci sono famiglie Maya che vengono apposta in queste zone durante il periodo della raccolta, gennaio e febbraio, dormono in baracche con bimbi piccoli che conoscono a malapena lo spagnolo e lavorano tutto il giorno mangiando nei boschi seduti in terra per pochi quetzal al giorno … sono persone povere, umili ma generose.
I bambini qui per andare a scuola fanno anche un’ora di cammino e ci vanno volentieri.
Che cose strane…o siamo noi gli strani?
Durante la nostra settimana purtroppo accade anche un episodio negativo che ci costringe ad andare all’ospedale più vicino: un’ora di macchina!
Nebbia fitta che nasconde il paesaggio che ci circonda, vento gelido e noi sedute nel cassone posteriore del pick-up che ci porta a Quilapa.
La cosa, per fortuna, si risolve con un collare per una mia compagna di viaggio.
Per la penultima serata ad El Bosque abbiamo organizzato una cena italo-guatemalteca.
Noi quattro abbiamo preparato cibo all’italiana: pasta fredda con pomodorini, tonno e verdure ed insalata mista.
Loro hanno invece preparato riso e carne.
Illustriamo i piatti a turno e mangiamo tutti insieme dentro la cooperativa. Siamo in 25 circa.
Lunghe tavolate, musica, palloncini nella sala…ci abbracciano e ci ringraziano quando gli consegniamo libri, quaderni e materiale scolastico portato apposta per loro dall’Italia.
Anche loro hanno dei regali per noi: dei fantastici centrini tutti colorati e fatti a mano.
L’ultima giornata a El Bosque è davvero triste. Ormai ci eravamo abituati a condividere le giornate con quelle persone in quel luogo. Ci hanno fatto sentire parte di quella “grande famiglia” raccontandoci i loro sogni e le loro storie.
Concludiamo la giornata con una grande festa che hanno organizzato per noi, mangiamo “tamales” e balliamo a ritmo di musica locale.
Ciao El Bosque…parto con il pensiero di tornare un giorno.
Se ti piacerebbe visitare la cooperativa ti lascio i contatti italiani con cui magari puoi organizzare il tuo viaggio.
Mondo Solidale, commercio equo
Via M.D’Antona,22 60033 Chiaravalle AN
Telefono: 071.741213
Email: info@mondosolidale.it
Viaggi e Miraggi, Società Coopertativa Sociale ONLUS per il Turismo Responsabile
Riv. Tito Livio, 46
35123 Padova
Telefono: +39 049 87 51 997
Email: viaggi@viaggiemiraggi.org
Consigli:
dato che qui punture di zanzare e problemi di stomaco sono all’ordine del giorno munisciti di farmaci adeguati prima di partire per un’esperienza simile.
Se sei vegetariano, come me, dovrai adeguarti a mangiare riso, tortillas e verdure per tutto il tempo della tua permanenza in quanto loro mangiano molto la carne.
Sei una sorpresa ogni giorno Saretta, non sapevo nemmeno di questo tuo viaggio! Il Guatemala è una meta che avremmo voluto toccare mentre eravamo in Messico… la tua esperienza è un bell’esempio!
Grazie cara,
mi piace…sorprenderti!
Il Guatemala è davvero una terra meravigliosa!!!
Non ho raccolto il caffè, ma ho lavorato la terra per 45 giorni, vissuto e mangiato con loro, ascoltato le loro storie di violazioni, torture e sparizioni, viaggiato per le mulattiere e sui loro autobus (pasen por atras que hay lugares, ci diceva l’assistente del conducente), vestito i loro abiti, insieme ad altri volontari internazionali, raccolti da due ONG (MOVIMENTO TZUK-MIN POP a Quetzaltenango (Guatemala), ONG CEDEPEM (Centro Experimental de Desarrollo de la Mediana y Pequeña Empresa). Insieme alla Bosnia, l’esperienza più dura e dolorosa, ma anche coinvolgente della mia vita. Forse un giorno, riuscirò anche io a raccontarla!
Posso capire cosa hai provato…
attendo il tuo racconto dettagliato allora!!!
[…] viaggio di cui vado più orgogliosa sono due: quello sul campo di lavoro in Messico e quello della raccolta del caffè in Guatemala. Ne vado fiera perché ho davvero provato queste emozioni, ho davvero vissuto per 3 settimane, ogni […]
Ma che esperienza bellissima Sara! Credo che sia una dei modi più belli di incontrare davvero un popolo.
Anche a me in passato è capitato di fare esperienze di volontariato, non dimenticherò mai il mese in Angola e l’incontro internazionale degli zapatisti con gli altri popoli del mondo.
Sono esperienze meravigliose! Ne hai fatte altre?
Grazie Eli!!!
Si ho fatto anche volontariato in Messico con le tartarughe 🙂
Allora preparati per la mia idea! 😉