Studiare all’estero con una vacanza studio.
Avermi dato la possibilità di studiare all’estero con una vacanza studio è una delle cose per cui ringrazierò per sempre i miei genitori.
Ho avuto tre diverse esperienze di questo tipo e mi sono trovata sempre molto bene.
La prima volta sono stata ad Oxford per tre settimane durante l’estate tra la seconda e la terza Liceo.
Avevo scelto la sistemazione in famiglia senza altri italiani per avere l’opportunità di parlare di più l’inglese e quindi di impararlo meglio.
Ricordo ancora quei momenti come una fase bellissima della mia vita in cui avevo l’opportunità di rapportarmi con ragazzi di altri paesi, conoscere nuove culture e modi di fare e di vivere.
La mia prima famiglia ospitante fu una coppia inglese molto affettuosa. Non avevano bambini e ospitavano circa tre ragazzi alla volta.
Io condividevo la camera con una francese e in un altra stanza c’era un ragazzo portoghese.
Ti alzi, fai colazione, prendi il bus, vai al college e condividi giornate con gente nuova, diversa, capace di trasmetterti emozioni.
La mia seconda esperienza fu, l’anno successivo, a Torquay. Sempre in estate e sempre per tre settimane.
Qui venni ospitata da una vecchina molto arzilla e simpatica.
Le mie compagne di casa erano due ragazze norvegesi e un paio di gatte!
Per questa seconda vacanza studio sono ripartita con una ragazza di Firenze che avevo conosciuto l’anno prima ad Oxford.
Con la ragazza di Firenze, Laura, ancora oggi dopo 12 anni, siamo grandi amiche e ci vediamo spesso.
Si perché da queste esperienze nascono amicizie vere, amicizie che poi ti porterai dietro negli anni.
Infine l’ultima volta sono stata a Greenwich ma solo per una settimana in quanto ero partita con la mia classe del Liceo con un vacanza organizzata direttamente dalla scuola.
Qui ero in casa con una mia compagna di classe, Camilla, ed eravamo ospitate da una coppia di signori anziani molto ospitale.
Oxford e Torquay le ho vissute grazie ad una vacanza studio EF, un’organizzazione internazionale che si occupa di formazione.
Durante una vacanza all’estero solitamente la mattina si frequentano i corsi di inglese al college suddivisi in classi in base al livello di conoscenza della lingua.
Durante il pomeriggio ci sono tante attività in programma come gite, visite alla città e attività sportive.
La sera, a volte, vengono organizzate delle feste oppure si esce in centro o si rimane a casa a chiacchierare con i coinquilini e la famiglia.
Il primo momento più emozionante in un’esperienza di questo tipo è quello della suddivisione in famiglie.
Punto di incontro, si scende dall’autobus e ci sono tanti “genitori” che ti aspettano.
Con la tua amica inizierai a dire:
“Quale sarà la mia? Chi sarà la famiglia St. Jean che mi ha scritto che mi ospiterà?”
“Sara, ecco i tuoi genitori per questo periodo di permanenza qui.”
Un brivido di emozione misto a curiosità ti scende lungo la schiena.
La prima settimana è molto dura in quanto magari ti manca casa, gli amici, la famiglia, la tua lingua (anche se ci sono sempre tanti ragazzi italiani con cui parlerai sicuramente in Italiano!), le tue abitudini … ma poi quando la terza settimana sta per finire ti sentirai male a lasciare quel nuovo mondo da poco conquistato, quelle persone conosciute e a cui vuoi già tanto bene, quella famiglia che per settimane è stata il tuo punto di riferimento e quella città che ormai senti un pò tua.
Rileggo ancora le lettere cartacee, si perché nel 1999-2000 si mandavano quelle, delle mie famiglie ospitanti, delle mie amiche italiane che mi scrivevano e … sorrido con un pizzico di nostalgia.
Ti consiglio davvero di mandare tuo figlio ad una vacanza studio: imparerà o migliorerà il suo inglese (o un’altra lingua) divertendosi e proverà emozioni che si ricorderà per tutta la vita e quando avrà 30 anni, come me, ti ringrazierà ancora.
Io sono stata con EF e te la consiglio.
Puoi rivolgerti ai loro uffici di Milano, Bologna, Roma, Firenze, Torino e Napoli oppure puoi chiedere di parlare con un referente locale che ti supporterà nella scelta e ti darà tutte le dovute informazioni.
Ti consiglio inoltre di aiutarlo nella scelta della sistemazione facendogli capire che l’ospitalità in famiglia, come unico italiano, servirà sia a rompere subito il ghiaccio in questa nuova esperienza e sia ad imparare meglio la lingua.
Come periodo direi di non scegliere meno di tre settimane in quanto penso sia il tempo necessario per ambientarsi bene e migliorare il grado di conoscenza dell’inglese.
Che città scegliere?
Io consiglio di prediligere un paese, vicino ad una grande città, non troppo caotico o dispersivo.
Le mie tre scelte sono state a dir poco ottime in quanto tutti e tre gli anni mi sono goduta il “piccolo” paese inglese ed ho passato poi delle intere o mezze giornate a Londra!
oh, questa esperienza l’ho fatta anche io 😉
sono stata due settimane in college a Canterbury, una a Londra in famiglia e una a Digione in ostello.
Esperienze indimenticabili! ^-^
Brava!
Che bei momenti!!! Solo chi ha fatto questo tipo di esperienze può capire…