Cascate di Iguazu.
Come arrivare
Fino all’ultimo momento sono stato indeciso se partire o meno. L’Argentina, infatti, specialmente se stai cercando di risparmiare un po’ di soldi e l’aereo non è un’opzione, ha un piccolo “difetto”: è lunghissima.
Fortunatamente la voglia di vedere quelle che vengono definite tra le più belle cascate del mondo e che fecero addirittura esclamare a Roosvelt: “Poor Niagara…”, ha prevalso sulla pigrizia, e così, eccomi alla stazione di Retiro a comprare il biglietto per il pullman.
Da Buenos Aires sono quasi venti ore ma ti assicuro che poi il viaggio sarà molto meglio di quello che ci si può immaginare. Partendo verso l’ora di pranzo si arriva la mattina seguente.
È giusto questione di far passare le ore fino alla sera, leggendo o guardando un film prima di addormentarsi, quando poi ti risveglierai al mattino sarai già praticamente arrivato.
Da sottolineare che non dormirai in semplici sedili stretti e scomodi, ma in vere e proprie poltrone, soffici e comode. E’ stato quasi un dispiacere scendere.
L’aereo costa più o meno il doppio e considera che rispetto ai prezzi che si trovano online ci devi aggiungere una tassa da pagare in aeroporto per tutti coloro che non sono argentini.
Cascate di Iguazu
Las Cataratas de Iguazù sono divise tra Argentina e Brasile, quindi in base al tempo che hai a disposizione, dovrai decidere che giro fare.
Il primo giorno ti consiglio di iniziare con il lato brasiliano.
Ovviamente, dovrai passare la frontiera quindi ricordati di prendere il passaporto. Se non c’è troppa gente in poco più di mezz’ora arriverai all’ingresso.
La camminata qui non è lunghissima ed è molto panoramica, nel senso che ti ritroverai a vedere le cascate frontalmente, da una prospettiva perfetta per chi ama fare foto.
È proprio alla fine di questo percorso che ti ritroverai a faccia a faccia con la “Garganta del Diablo”.
A questo punto … scordarti per un momento la macchina fotografica, chiudi gli occhi, respira profondamente e ascolta il rumore e la forza di questa cascata, ti assicuro che è un’esperienza che ti rimarrà dentro.
C’è chi si porta dietro una mantellina per arrivare fino a questo punto, ma se non ti fai troppi problemi ne potrai fare anche a meno, in pochi minuti sarai di nuovo asciutto.
Il secondo giorno lo puoi dedicare a visitare il lato argentino.
Tra i due, questo, è probabilmente il più bello. Meno panoramico ma molto più immerso nella selva e a contatto con le cascate. Ci sono diverse passeggiate da fare. Ti consiglio di iniziare con il circuito superior, poi di passare al circuito inferior e alla fine prendere il trenino che ti porterà proprio sopra alla “Garganta del Diablo”.
Dirti che qui avrai modo di capire la forza della natura è abbastanza banale, ti dico solo che le prime persone a scoprire queste cascate credevano che fosse proprio qui che, risucchiato dalla natura stessa, il mondo terminasse.
Puerto Iguazù
Piccola “perla” di Puerto Iguazù: arrivando alla fine di Avenida Tres Fronteras e Avenida Rio Iguazù ti ritroverai al confine di tre Nazioni, divise soltanto dal fiume.
Dall’Argentina… alla tua destra c’è il Brasile, mentre a sinistra il Paraguay.
È bello più per l’idea che per il fatto in sé, ma se hai un po’ di tempo in più a disposizione è un giro che vale la pena fare.
Alcune informazioni utili
-Pullman da Buenos Aires a Puerto Iguazù a/r: 1740 ARS in semi cama. È inclusa anche la cena.
-Ingresso cascate: 260 ARS
-Autobus fino al lato brasiliano: 100 ASR a/r
-Autobus fino al lato argentino: 80 ASR a/r
-Durata visita lato brasiliano: vi basteranno circa 3 ore
-Durata visita lato argentino: tutta la giornata
Ah… cosa fondamentale! Una volta arrivato in Argentina informati bene su come funziona con il cambio.
Ce n’è uno ufficiale e uno un po’ meno… il cambio blu.
Buon viaggio!
Se le fanno pagare non poco, purtroppo!
Però credo che lo spettacolo … meriti davvero molto 😉