Gli iris di Pruneti.
Vecchie foto color seppia, iris che profumano la stanza, bottiglie e lattine di olio in esposizione. Ecco ad accoglierci i sorrisi di Paolo e Gionni, i due fratelli Pruneti, che hanno organizzato una giornata speciale dedicata ai fiori di iris e all’olio del Chianti.
Pruneti è una storica azienda agricola a gestione familiare di San Polo che, da oltre un secolo trasforma olive, uve e iris in prodotti di eccellenza.
Perché gli iris nel Chianti?
La coltivazione dell’iris (o giaggiolo) nelle zone intorno a Firenze ha origini antiche.
Già il nome “Firenze” (Fiorenza nel Medioevo) sembra possa derivare dal latino “flo, floris”, ovvero “fiore”. Non a caso lo stemma della città è un iris, non un giglio come si pensa! La coltivazione di questo fiore elegante dava lavoro a tutte le famiglie della zona: era molto richiesto da erboristerie, farmacie e persino dai frati di Santa Maria Novella a Firenze che lo usavano per preparazioni di rimedi naturali. Per secoli tutta la zona del Chianti fu la maggior coltivatrice ed esportatrice di iris; l’Ottocento fu il momento di massimo splendore mentre da metà Novecento inizia la crisi, quando, dopo secoli di produzione di iris “naturale”, l’essenza viene riprodotta chimicamente nei laboratori, perdendo così la sua forza sul mercato.
Usi dell’iris
Oggi viene utilizzato nella profumeria e nella cosmetica per creme e profumi. Nell’antichità era usato a fini curativi, per i suffumigi, ad esempio, perché libera il naso. Oppure come disinfettante perché il bulbo contiene alcool. Curiosità: per merito di Caterina de’ Medici l’iris arrivò fino in Francia dove era noto per il suo effetto sbiancante. Le dame della nobiltà usavano infatti una cipria preparata con questi fiori essiccati per rendere ancora più bianca la loro pelle.
Come si usa? Scoprirlo ti lascerà stupito. Infatti, ai fini dell’uso cosmetico, il bellissimo fiore profumato è… inutile! Si utilizza infatti solo il rizoma (la parte del bulbo).
Esistono due varietà di iris: uno da coltivazione e uno da fiore. L’iris di Pruneti è “iris pallida”, di un violetto inconfondibile. Mentre quelli da fiore sono di altri colori: gialli, bianchi, viola scuro…
Oggi la famiglia Pruneti è rimasta l’unica in Toscana a portare avanti questa tradizione antica degli iris, ad oggi hanno ben 7 ettari di coltivazione e la maggior parte del raccolto viene esportato in Francia dove viene usato sempre per uso cosmetico.
Ho potuto vivere appieno la fioritura degli iris grazie ad una passeggiata in questi campi. Lo spettacolo è davvero indescrivibile: le dolci colline del Chianti tinte di viola! E’ stato emozionante sentire i racconti di Gionni e vedere lo sguardo orgoglioso di Paolo che mostrava la vecchia foto in bianco e nero del suo bisnonno, ritratto mentre era intento a tagliare sapientemente i rizomi.
I fratelli Pruneti si concentrano anche sulla produzione di olio. Nella sede di San Polo viene prodotto un olio certificato e pluripremiato, con alcune etichette biologiche. Negli 80 ettari di terreno si coltivano le tre olive più conosciute e diffuse del Chianti: il Leccino, il Moraiolo ed il Frantoio ed altre varietà minori che danno vita a 9 etichette di olio.
Alcuni oli sono “monovarietale” – o monocultivar – ovvero fatti con una sola varietà d’oliva, altri sono “blend” ovvero mix di varietà. L’olio è quindi come il vino, ne esistono diversi tipi che danno sapori e intensità differenti.
Per la prima volta ho fatto una degustazione di olio imparando a berlo (sembra banale ma non lo è!) ed ho sperimentato l’abbinamento di oli e cibi. Come il sommelier abbina il vino al piatto, anche l’olio non è tutto uguale ed usarne diversi in base agli ingredienti può cambiare il sapore di una pietanza.
In questa giornata ho ascoltato una storia d’amore antica, tramandata di generazione in generazione ed arrivata ai nostri giorni. Nella famiglia Pruneti si mescola la tradizione agricola con il pensiero moderno: l’olio si fa come una volta ma con macchine moderne, gli iris si coltivano come facevano i bisnonni ma si cerca di rilanciarli nel mercato attuale. Sono aziende come queste che riempiono d’orgoglio anche noi toscani che, forse un giorno non troppo lontano, torneremo a vedere le coltivazioni di giaggioli sulle nostre colline!
Pruneti è aperta per visite o degustazioni (prenotabili ogni giorno della settimana) e vendita diretta (dal lunedì al sabato dalle ore 9:30 alle 18:30).
PRUNETI Via dell’Oliveto, 24
50022 San Polo in Chianti (FI)
info@pruneti.it
www.pruneti.it