lunedì, Dicembre 2, 2024

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

Istanbul: una, dieci, cento, mille città.

Istanbul: una, dieci, cento mille città. E’ questa la prima sensazione che si ha visitando l’antica Bisanzio.

E’ una sola grande città mosaico o sono mille città tutte insieme? Per me, che la considero la mia seconda casa, è tutto questo e molto di più.

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

Istanbul: un concentrato di emozioni.
In questa megalopoli capricciosa ci sono arrivata un gelido gennaio per studiare qualche mese e ci sono rimasta tre anni, ho imparato a conoscerla e a godere dei suoi contrasti.

Istanbul: città magica e difficile.
Per le sue stradine ho camminato migliaia di volte, ho visto le sue sponde in riva al Bosforo cambiare con le stagioni, ho visto i suoi sette colli fioriti di fucsia in primavera, innevati in inverno, arancioni di foglie cadute in autunno e i bambini che nuotano sulle rive del Corno d’Oro in estate.

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

Istanbul ti resta nel cuore, la ami e la odi praticamente ogni giorno: di lei si amano le passeggiate lungo il Bosforo, unico mare al mondo che divide una città, si ama il suo patrimonio storico immenso che le è valso il nome di Roma d’Oriente, e si ama il contrasto tra la storia e la modernità.

Si amano e (a volte) si odiano le sue stradine in salita, si odia lo smog che assale i quartieri più trafficati, e a volte si odia la ressa nei bus pubblici nei giorni di pioggia invernali. Si amano i suoi gatti, padroni veri della città, si ama il suo street food vario e super economico.

Proprio perché è una città che non lascia emozioni moderate, che spinge al radicalismo emotivo, a provare sensazioni estreme come l’amore e l’odio, è necessario visitarla.

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

Potrei scrivere un libro intero di itinerari, di tappe imperdibili, di esperienze autentiche, ma mi limiterò a fare un elenco dei miei luoghi preferiti e delle mie esperienze indimenticabili.

I miei luoghi preferiti di Istanbul

-I quartieri di Fener e Balat: ex quartieri armeno ed ebraico. Sono patrimonio UNESCO eppure li visita solo una piccola percentuale di viaggiatori. A me piace visitarli partendo dal Museo di San Salvatore in Chora, altra meraviglia che racconta la storia della Vergine Maria in mosaici posti in senso cronologico, scendendo verso il Corno d’Oro. Ricordo di essermi persa spesso tra i Konak in legno e le ex botteghe armene e di essermi stupita più volte arrivando di fronte al maestoso Liceo Ortodosso,

-la Moschea di Rustem Pasha, dal nome del gran Vizir, marito della bellissima principessa Mihrimah. E’ l’unica moschea di Istanbul a due piani, piccola e più blu della famigerata Moschea Blu. Si trova nel quartiere di Eminonu, famoso per il mercato delle spezie, centro nevralgico,

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

-la Shakirin Cami,unica moschea di Istanbul progettata da una donna. E’ dal lato asiatico sopra il quartiere di Uskudar. La adoro perché è l’unica progettata da una donna e perché ha uno stile moderno super affascinante,

-il Museo di Arte Moderna (Istanbul Modern): si trova nel quartiere di Tophane lungo il Bosforo, non lontano dal ponte di Galata. Lo adoro perché è ricavato da un ex fabbrica dismessa del porto, è in riva al mare ed è quello che non ti aspetti in una città ricca di storia.

Le mie esperienze indimenticabili

-Fare colazione su uno dei traghetti che attraversano il Bosforo mangiando simit e bevendo çay guardando i passeggeri nutrire gli uccelli che svolazzano tutto intorno,

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

-rifugiarsi in un hamam in un freddo pomeriggio invernale e farsi coccolare dalle mani sapienti delle donne che fanno massaggi al sapone di marsiglia,

-camminare fino a non sentire più i piedi per le stradine del quartiere di Beyoglu, sorprendendosi trovando una moschea, una chiesa ed una sinagoga nella stessa via. Girare l’angolo e scoprire caffè alla moda vicino a botteghe di mestieri perduti,

dar da mangiare ai tanti gatti che popolano tutte le vie della città, dai quartieri storici a quello finanziario ultramoderno,

-giocare a backgammon seduta in bassi tavolini in uno degli innumerevoli cafè della città.

Istanbul: una, dieci, cento, mille città

Insomma Istanbul vale una visita, anzi dieci, perciò se non ci sei mai stato prenota il primo volo e parti per la Turchia, se invece ci sei già stato, devi tornare e vivere esperienze fuori dal circuito turistico classico!

Redazione
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