Architettura del periodo fascista.
Torno con la mente a Cesenatico ma questa volta voglio presentarti un altro aspetto della città. Camminando per il centro, girando con la bici lungo il porto canale, esplorando le vie che portano a Valverde mi sono imbattuta in diversi edifici, a parere mio, strani.
Volgendo lo sguardo verso la Colonia Agip ti sarai chiesto: ma che cos’è questo mostro ecologico a due passi dalla spiaggia? Viene ancora usato oppure è un edificio abbandonato?
Cesenatico, come altre zone della Romagna, possiede strutture create nell’era del fascismo, in quell’epoca in cui proprio questa zona dell’Italia si stava affermando come patria di turismo e di vacanze.
La provincia di Forlì-Cesena, terra di origine di Benito Mussolini è invasa da interventi architettonici che miravano all’avanguardia del tempo. Durante il Ventennio fascista questa zona fungeva da guida per le altre.
Predappio, ad esempio, luogo natale di Mussolini, è l’esempio più plateale di questi interventi urbanistici: dell’ex Albergo Appennino alle Case Economiche, dal Mercato dei Viveri alla Casa del Fascio.
Un’altra cittadina che possiede ricordi del periodo fascista è Castrocaro. Qui dal Palazzo Comunale al Padiglione delle Feste, dal Palazzo delle Terme al Grand Hotel, tutto ha un’aria monumentale tipica di quel periodo. Grandi costruzioni eseguite con lo scopo di incrementare il turismo.
E poi c’è Cesenatico. Bella, giovane, frizzante, sorridente.
Eh si, anche lei ha diversi edifici del fascio. Opere razionaliste degli anni ’30 che fanno ormai parte del paesaggio e dello scenario comune.
Uno di questi è il Grand Hotel firmato da Rutilio Ciccolini e situato in pieno centro città, in Piazza Andrea Costa 1. Dall’aspetto monumentale, si erge imponente in tutta la sua storicità. La scorsa estate ho soggiornato qui per un weekend grazie ad un concorso [vinto] con il consorzio Cesenatico Bellavita di cui l’hotel fa parte. E’ stata sicuramente un’esperienza a quattro stelle segnata dal lusso quasi imbarazzante per la mia filosofia di viaggio. Una posizione splendida a due passi dal mare, una colazione in terrazza, una camera con tutti i confort, la possibilità di utilizzare gratuitamente la bici e un personale molto alla mano [che mi ha fatto sentire a mio agio nonostante di solito non sia una da hotel a quattro stelle].
Considerato, invece, un gioiello dell’architettura razionalista è [citata all’inizio del post] la Colonia Agip firmata da Giuseppe Vaccaro e situata tra la spiaggia e il viale Carducci. Questo edifico venne fatto per ospitare i figli dei dipendenti Agip durante i mesi estivi e, tuttora, continua ad avere la stessa funzione.
Passeggiando per Cesenatico le altre architetture del fascio che incontrerai lungo il tuo cammino sono: Villa Capecchi dell’architetto Matteo Focaccia, Villa Placucci firmata da Saul Bravetti e la Casa del Fascio, progettata sempre dal Bravetti, in piazza Ciceruacchio [con la funzione, oggi, di biblioteca comunale della città].
Ripeto, sono edifici strani che vanno visti prima di essere giudicati. Possono mettere una grande tristezza addosso se si pensa al periodo di riferimento. Sono grigi, cupi, a volte perfino brutti esteticamente. Ma fanno pur parte del nostro passato, della nostra storia. Un’epoca, fortunatamente, superata che ci ha lasciato un patrimonio culturale che va visto in un’ottica moderna. Gli edifici del fascio sono opere d’arte, sono resti storici di un’Italia diversa che vanno guardati con nuovi occhi.
A proposito di questo, Legambiente ha realizzato una pubblicazione dal titolo L’architettura del Ventennio con lo scopo di promuovere e valorizzare itinerari turistici che portano alla scoperta di tesori d’arte minori e poco conosciuti.
L’architettura del periodo fascista entra positivamente a far parte di un percorso di rivalutazione architettonica ed urbanistica che pone la cultura al centro.
Il comune di Forlì è il capofila, inoltre, di un progetto europeo chiamato ATRIUM, Architecture of Totalitarian Regimes in Urban Managements, che coinvolge tanti paesi europei e diverse istituzioni con l’obiettivo comune di ottenere il riconoscimento di Rotta Culturale Europea anche grazie al patrimonio architettonico dei regimi del Novecento. Una bellissima idea che vuole dare un nuovo valore alla storia del passato.
Che ne dici di fare un weekend alternativo in Romagna seguendo un itinerario alla scoperta dell’architettura moderna dell’era fascista?
Predappio, Castrocaro, Bertinoro-Fratta Terme, Forlì, Forlimpopoli e Cesenatico ti aspettano per essere scoperte con occhi nuovi e apprezzate anche sotto quest’aspetto storico-culturale che fa parte del loro passato.
Per carità, durante il fascismo si sono fatti gli unici edifici pubblici funzionali, ma quanto ad estetica lasciano molto a desiderare.
Eh si, diciamo che l’estetica non è delle migliori ma sono comunque edifici che fanno parte della nostra storia 😉