Favignana, l’energia delle emozioni.
Come saprai a Luglio sono stata a Favignana per un ritiro di yoga sociale. Un’esperienza nuova per me, un mix di emozioni, un abbraccio di dolci sorrisi in un mare azzurro.
Oggi sono qui a far rotolare nero su bianco le mie emozioni. Non sarà un post con informazioni su Favignana, sarà il mio cuore a scrivere. Per dare un minimo di ordine, all’interno del mio flusso di coscienza, ho suddiviso i pensieri in tre elementi importanti, o meglio, fondamentali.
Flusso emozioni – isola
Che cos’è stata per me Favignana? Qual è stato l’impatto con l’isola?
-Un tesoro raggiungibile velocemente dalla terra ferma. Che per terra ferma intendo la Sicilia,
–caos all’arrivo del traghetto, tanti turisti ognuno con una propria via da seguire,
-un’onda che mi ha completamente fatto il bagno mentre tentavo di mangiarmi un panino vista mare,
-una vecchia signora che vendeva capperi lungo la strada,
-un paesino caratteristico, fatto di vicoli e piazze, ma anche troppo turistico,
-un caffè ad un prezzo esagerato [dopo il panino “bagnato”],
-un signore che, vendendomi in affanno con lo zaino, mi ha proposto di affittare una bici. Se lo avessi fatto sarei morta all’incrocio successivo, con lo zaino sopra di me,
-il vento che spingeva via le nuvole,
-un’esplosione di colori,
-il canto degli uccelli,
-un paesaggio arido e brullo,
-le casine colorate del borgo dei pescatori,
-l’azzurro del mare, ricco di sfumature e dipinto di felicità,
-un castello in vetta da conquistare con il vento contro,
-un tramonto che toglie il fiato e che rende tutto molto romantico,
-non aver comprato le scarpette da mare e pensare ogni giorno la stessa cosa “oggi le vado a comprare”. Ma questo è rimasto solo un pensiero,
-trovare il giusto il equilibrio fisico in spiaggia dove in realtà la comodità non è di casa. I punti più magici sono fatti di scogli e rocce frastagliate, ma, ne sono sicura, la tua schiena si abituerà,
-una voglia pazza di continuare a scattare foto,
-una bicicletta, amica e nemica di ogni giornata,
-il gustoso formaggio dell’isola che mi sono divorata durante la prima cena,
-la pasta alla norma,
-un Sicilia Grillo Parlante DOC, ma forse anche due o tre,
-la focaccia, la granita, il panzerotto e tutto quello che la cucina siciliana offre,
-il caffè al pistacchio del porticciolo che ho amato anche detestando il pistacchio,
-i mercatini serali con mille oggetti di artigianato da comprare e il ricordo di un anello con una pietra, ovviamente, azzurra,
-i sentieri dell’isola, le salite e le discese per raggiungere il mare.
Flusso emozioni – esperienza
Una settimana di yoga e volontariato, com’è andata? Che emozioni hai provato?
-Il primo meraviglioso approccio con il Rocket di It’s Yoga,
-lo yoga potente che ti devasta sotto un sole cocente,
-l’energia che ti senti dentro dopo un’ora di pratica,
-la voglia di migliorarti mattina dopo mattina,
-capire che lo yoga all’aperto è fantastico ma non con il vento che crea disagio,
-fermarsi un’ora per respirare. Si ok, respiri sempre. Ma come lo fai?
-Provare lo yin yoga e passare una giornata completamente rallentata. Lo yoga che scende nel profondo, le emozioni che salgono a galla,
–asana di gruppo vista mare, vista amore,
–condivisione di momenti, belli e brutti, perché la vita solo bella sarebbe una gran rottura,
-io in cucina e la noia di quella giornata passata ai fornelli,
-il non sapere far buon viso a cattiva sorte. Più invecchio e più peggioro,
-una mattina con le tartarughe al centro di recupero dell’isola,
-pulire la spiaggia di Cala Rossa. Notare l’appoggio dei turisti ma anche la maleducazione di tanti altri che hanno imbruttito l’isola con cicche di sigarette. E parlo da fumatrice,
-ridere e scherzare per recuperare una ciabatta [Fede, mi è andata bene!],
-colorare, scrivere, fare cartelli, abbellire, lavorare per Casa Macondo che ci ha ospitati,
-collaborare di nuovo con Legambiente e conoscere Libera,
-ascoltare con il cuore aperto i racconti di chi ogni giorno lotta contro l’illegalità,
–condividere una stanza e uno spazio limitato in tre. Un disagio iniziale trasformato, in poche ore, in un dono prezioso,
-caricare il tappetino in bici e partire per praticar yoga a Cavallo [che è il nome di una spiaggia],
-uscire la sera per il centro ma prediligere le serate casalinghe a vinello e chiacchiere,
-una cena digiuno a bordo di una barca,
-un mandala di sale colorato, un esercizio di gruppo, un’emozione condivisa,
-una doccia all’aperto,
-il mio io fricchettone che in queste esperienze sale sempre a galla,
-un libro da lasciare alla libreria di Casa Macondo,
-un mix di campo lavoro e retreat yoga,
-un accumulo di energia positiva,
-un dono di energia,
-un viaggio eco-sostenibile,
-uno scambio di esperienze, un incontro dell’altro,
-un sacco a pelo dove infilarmi dopo essere saltata al piano superiore del letto a castello,
-una consapevolezza crescente, in un mare di caos.
Flusso emozioni – persone
Con chi hai viaggiato? Chi hai conosciuto?
-Un viaggio da sola, una conquista personale,
-un gruppo di sorrisi,
-una Toscana sempre presente, anche solo indirettamente,
-persone con la voglia di vivere e condividere,
–2 ragazze splendide che porterò sempre nel cuore. Una peruviana, una napoletana e una marchigiana. No, non è una barzelletta ma è il gruppo che ha preso vita sin dal primo giorno,
–2 insegnanti di Rocket determinate, quelle da seguire come modello,
-ragazzi che si impegnano nel sociale,
-una persona dal cuore grande che mi chiederò per sempre “chissà dove andrà quando un giorno potrà lasciare Favignana”,
-una yogi-cuoca che spacca con i suoi piatti vegetariani,
–Benny, il guardiano della casa, e la sua simpatia e spontaneità local.
-Ho conosciuto pianti e sorrisi, storie di vita belle e dolorose. In una settimana le persone ti entrano nel cuore. L’energia delle emozioni è talmente potente che sembra conoscersi da una vita, o forse anche due.
E così ho terminato un altro post-flusso di coscienza. Un post che piace troppo alla mia mente, un post che, dopo un viaggio, si fa spazio nel caos dei pensieri.