Cusco, volontariato con LAFF in Perù.
Ho una nuova di storia di volontariato da condividere con te.
Oggi, per la rubrica #iovolontarionelmondo, voliamo a Cusco in Perù.
Con noi c’è Chiara Minigutti, direttrice generale & coordinatrice di Ayni Cooperazione!
Destinazione?
Ho fatto volontariato per sei mesi a Cusco, in Perù. Cusco è una città splendida che coniuga la presenza di una comunità cosmopolita ed internazionale, con le più antiche tradizioni locali, come los brujos di Huasao o gli omaggi alla Pachamama, la Terra, per propiziare la stagione agricola.
Obiettivo del programma di volontariato?
Sono partita per ricoprire per sei mesi il ruolo di Youth Development Coordinator, ovvero per contribuire a progetti di educazione e formazione al lavoro per giovani cusqueños provenienti da situazioni socio-economiche svantaggiate.
Ho portato con me il bagaglio di conoscenze acquisite in 2 anni di lavoro presso un Youth Centre di Londra, che offre a bambine e ragazze del quartiere di Brixton uno spazio sicuro e positivo dove socializzare e migliorare le proprie capacità sia accademiche che personali.
Con che associazione sei partita?
Sono stata reclutata dall’ONG britannica Latin American Foundation for the Future (LAFF), una piccola organizzazione che opera esclusivamente nella regione di Cusco, con l’obiettivo di garantire la sostenibilità economica e contribuire al miglioramento dei servizi prestati da organizzazioni locali a bambini e ragazzi svantaggiati.
Il progetto di educazione e formazione al lavoro (che ero stata chiamata a coordinare) intende fornire ai ragazzi attività e workshops che possano stimolare lo sviluppo delle loro abilità sociali e personali, quali autostima, soluzione dei conflitti e controllo delle proprie emozioni. Molti dei nostri ragazzi sono orfani, abbandonati, oppure sono stati allontanati dalle loro famiglie a causa di episodi di abuso o negligenza. Altri provengono da comunità rurali molto isolate dove non esistono scuole per poter ricevere un’istruzione.
La formazione al lavoro è una parte importante di questo progetto. Infatti, non c’è momento più difficile nella vita di un ragazzo cresciuto in comunità che la transizione dall’istituzione alla vita indipendente dopo i 18 anni. LAFF organizza eventi di orientamento al lavoro e facilita l’accesso a stage e corsi professionali, affinché i ragazzi possano cominciare a prepararsi a quello che li aspetta.
Quanto costa questo viaggio?
La partecipazione al programma di volontariato è completamente gratuita. I volontari sono l’ossatura portante di LAFF, che valorizza moltissimo il loro lavoro e contribuisce alla loro formazione e preparazione. Tuttavia, tutti i costi e le spese (sia durante che prima dell’esperienza) sono a carico del volontario.
Per una permanenza di sei mesi è necessario prevedere circa 3.000 euro, includendo volo A/R, affitto, cibo ed altre piccole spese di sussistenza. Ovviamente questa è solo una cifra di riferimento: si può spendere molto di più, ad esempio, se si decide di affittare un appartamento, invece che una stanza, e molto meno se si decide di condividere la stanza.
Quali erano le attività del programma di volontariato?
Come coordinatore del progetto Youth Development, ero tenuta a partecipare ad una serie di riunioni di strategia e coordinamento, effettuare ricerche sul campo, fare networking, scrivere reports, pianificare attività per i ragazzi e monitorare l’impatto del nostro lavoro. Ma soprattutto avevo la responsabilità di visitare assiduamente i progetti partner per conoscere i ragazzi ed i loro interessi, e per accompagnare esperti locali (psicologi, per esempio) a presentare i loro workshop. E quando la collaborazione di un esperto non era richiesta, le attività venivano gestite direttamente da me e dai volontari locali!
Definire quale fosse la mia giornata tipo è difficile perché ogni giorno era diverso dal precedente! Purtroppo, all’epoca, LAFF non disponeva di un ufficio (adesso si!) quindi lavoravo a volte da casa, a volte da un café e a volte da casa dei miei colleghi. Anche le riunioni si tenevano in spazi pubblici, o negli uffici della controparte. Le visite ai progetti partner occupavano almeno mezza giornata visto che c’era bisogno di effettuare lunghi viaggi (fino a due ore) su piccoli autobus del servizio di trasporti pubblici. La scomodità del viaggio era ampiamente ripagata dalle viste mozzafiato offerte dalle valli che circondano Cusco! Grazie alle montagne, ai ghiacciai, ai lama, ai campi coltivati e ai fiori della stazione delle piogge, ogni viaggio si rivelava sorprendente!
Gli workshop venivano organizzati direttamente presso i progetti partner. Due di questi si trovano in spettacolari zone rurali, mentre gli altri due nella periferia della città. I ragazzi, generalmente, aspettavano con ansia la visita di LAFF (soprattutto per mettere da parte i compiti per un paio d’ore!), ma non sono mancate situazioni impegnative nelle quali alcuni ragazzi ci confrontavano per mettere in dubbio la nostra autorità, oppure presentavano seri problemi di concentrazione e comprensione.
Uno dei momenti di maggiore soddisfazione della mia esperienza di volontariato con LAFF è stata l’organizzazione di un evento di orientamento professionale, il primo per la nostra ONG, al quale hanno partecipato professionisti provenienti da diversi settori. Dal punto di vista professionale, penso sia stata una bella sfida portata avanti con successo. E da quello personale, è stato fantastico vedere l’interesse, la curiosità e l’ambizione dei ragazzi mentre provavano ad immaginare il loro brillante futuro!
Questo ruolo mi ha permesso di conoscere bene i ragazzi ed i progetti di Cusco, ma non solo. Ho avuto l’opportunità di comprendere il sistema di servizi sociali peruviano e conoscere diverse imprese locali con le mie ricerche di opportunità per gli stage. Ho stretto amicizia con i volontari locali e imparato molto dagli esperti psicologi ed i loro workshop. Ed infine, ho avuto modo di conoscere da vicino il funzionamento di un’organizzazione internazionale, con i suoi processi amministrativi, di gestione e di sostenibilità economica.
Nonostante l’impegno con LAFF fosse full-time, ho avuto modo di esplorare i dintorni durante i weekend e le festività. Sono arrivata a Machu Picchu dopo 5 giorni di camminata sul Salkantay Trek, ho partecipato ad un carnevale sulle rive del lago navigabile più alto del mondo (Titicaca) e visitato alcune delle rovine meno conosciute del Perù, protette da 3 giorni di sentieri percorribili solo a piedi (Choquequirao).
Cosa bisogna fare prima di partire per un viaggio come questo?
L’impegno presso LAFF richiede innanzitutto una buona conoscenza sia dell’inglese che dello spagnolo. L’inglese è la lingua ufficiale all’interno dell’ONG, la lingua delle riunioni e dei documenti. Lo spagnolo serve per tutto il resto!
È importante informarsi presso LAFF prima della partenza e leggere bene il materiale informativo che viene inviato. Soprattutto riguardo ai vaccini, il visto, l’abbigliamento raccomandato e quello poco indicato, l’affitto di una stanza e tutti i consigli per una permanenza piacevole.
LAFF richiede anche il tuo certificato di antecedenti penali, che dev’essere inviato prima della partenza. Senza certificato, la tua collaborazione con LAFF è a rischio.
Informati anche sulla cultura locale e sulla situazione socio-politica per cominciare a conoscere il contesto nel quale vivrai. E se possibile parla anche con un ex-volontario per fare tutte le domande che ti possano passare per la testa!
Come ti sei sentita al rientro?
Il programma di volontariato mi ha appassionato così tanto che non c’è stato un immediato rientro! Ho avuto la fortuna di potermi candidare per il posto di programme manager grazie ad una vacancy che si apriva proprio alla fine del mio periodo di volontariato. Dopo 3 livelli di selezione, ho finalmente ottenuto il posto che desideravo e mi sono fermata un anno in più con LAFF, gestendo i progetti di questa bellissima associazione che avevo scoperto quasi per caso.
Terminato il mio contratto ho dovuto lasciare il Perù (almeno per il momento), ma non ho lasciato LAFF. Mi è stato infatti offerto un posto nel consiglio direttivo dell’organizzazione come responsabile delle risorse umane che non ho potuto rifiutare. Si tratta ovviamente di una carica volontaria, ma che mi permette di continuare a seguire gli sviluppi dei progetti partner a Cusco ed essere testimone, anche se da lontano, dei progressi dei ragazzi che ho conosciuto.
Quando sono effettivamente tornata in Europa, ho sentito il fortissimo desiderio di condividere la mia esperienza e motivare altri a viverla! Diciamo che questa è la ragione primordiale che mi ha spinto, insieme ad alcuni amici, a fondare l’associazione Ayni Cooperazione. Volevamo fare in modo che le persone interessate al volontariato all’estero potessero disporre di una portale di libera informazione che desse loro accesso ad opportunità in tutto il mondo. Ma Ayni non è solo prezioso per i volontari: è anche un nuovo canale di visibilità per piccole, bellissime realtà come Latin American Foundation for the Future!
Non esitare a contattarmi per maggiori informazioni su LAFF o sul portale di Ayni Cooperazione: chiara(at)aynicooperazione.org
Grazie Chiara per aver condiviso la tua bellissima esperienza e il tuo amore per il volontariato e per il Perù con noi!
“Buon viaggio hermano querido e buon cammino ovunque tu vada…”
Ci sentiamo il prossimo mese con un nuovo articolo #iovolontarionelmondo! Stay tuned 🙂
Hai fatto un’esperienza simile a quella di Chiara?
Contattami e ti intervisterò nei prossimi mesi!
[Photo credits: LAFF Charity]