Volontariato in Angola.
Con oggi inauguro la sezione di #iovolontarionelmondo. Ogni mese intervisterò un amico che ha voglia di condividere con me e con chi legge Viaggio AnimaMente la sua storia di volontariato.
Il primo ospite è Elisa Paterlini di MiPrendoEmiPortoVia.
Viaggiatrice incallita che ha iniziato a viaggiare a 21 anni e non ha più smesso. Andalusia, Costa Rica, Canarie, Guinea, Australia, Marocco, Laos, Cambogia, Messico, Belize e Panama sono solo alcune delle destinazioni che ha visitato.
Dal suo blog: Ho viaggiato soprattutto per incontrare la gente anche attraverso l’obiettivo della mia inseparabile reflex.
Ma oggi Elisa ci racconta della sua esperienza di volontariato nel mondo.
Pronto?
Ecco l’intervista!
Destinazione?
La prima volta che sono partita per fare volontariato all’estero era il 2002.
Destinazione: Angola, appena uscita da trent’anni di guerra civile.
Per arrivare ci abbiamo messo due giorni di viaggio, viaggiando appunto all’africana cioè in dieci stipati dietro al cassone di un pick up. Il viaggio è stato lungo a causa delle condizioni veramente pessime della strada che era piena di buche enormi causate dalle bombe.
Obiettivo del campo lavoro?
L’Angola era appena uscita da trent’anni di guerra civile e un pazzo prete angolano dal nome di Adriano e con un sorriso ammalliante voleva mostrare alle persone del suo villaggio, nel centro dell’Angola, che la guerra era finita davvero se dieci giovani bianchi si avventuravano fino al loro sperduto villaggio.
Con che associazione sei partita?
Quando siamo tornati a casa insieme agli altri ragazzi con cui ero partita abbiamo creato un’associazione per la raccolta fondi che è rimasta in vita una decina di anni con sede a Modena dal nome Walale che è il saluto con il quale venivamo accolti tutte le mattine dalla gente del posto
Quanto costa questo viaggio?
Il viaggio ci è costato poco siccome è stato tutto auto organizzato da Adriano, mangiavamo e dormivamo con loro all’africana e il paese era poverissimo quindi le spese irrisorie, l’unico costo è stato il volo, c’erano ancora le lire e ricordo che costò un milione di lire che per me all’epoca era tantissimo.
Quali erano le attività del campo lavoro?
Al villaggio abbiamo lavorato due settimane coi bambini di tutti le età organizzando attività ricreative.
Puoi immaginare come questa sia stata una delle più belle esperienze della mia vita!
Cosa bisogna fare prima di partire per un viaggio come questo?
Consiglio di prepararsi sulla destinazione, sui rischi di un viaggio come questo, ad esempio io sono stata molto male a causa di una forte dissenteria e degli effetti collaterali dell’antimalarico, nel caso di un viaggio come il mio è necessario anche tantissimo spirito di adattamento e capcaità di condividere spazi e tempi continui con altre persone.
Come ti sei sentita al rientro?
La magia dell’Africa mi è entrata dentro per sempre. E’ stata un’esperienza che ricordo ancora con gioia pura. Ricordo le notti al solo lume di candela perchè la luce elettrica non esisteva a leggere libri in gruppo con gli altri volontari per farci compagnia e ricorderò per sempre i bambini che correvano dietro al nosto pick up gridando il colore della nostra pelle che non avevano mai visto prima.
Sei più ripartita per altre esperienze simili?
Sono tornata in Africa ma non per esperienze simili. Ho però continuato quello che avevo inziato in Angola tramite la raccolta fondi dell’associazione.
Ho fatto altre esperienze di contatto profondo con le popolazioni in Chiapas nelle comunità zapatiste e nella favela di Rocinha in Basile. Sono esperienze forti, uniche ed irrepetibili che consiglio di fare a chi se la sente, la cosa più difficile è partire, il resto è tutto in discesa!
Ringrazio di cuore Elisa per aver partecipato al mio progetto #iovolontarionelmondo e per aver condiviso la sua emozionante esperienza.
Ci sentiamo a gennaio per la seconda intervista. Chissà dove ci porterà il prossimo volontario!
Hai fatto un’esperienza simile?
Contattami e ti intervisterò nei prossimi mesi.
Bellissima l’idea di questa serie! Ho sempre voluto fare del volontariato, per dare al viaggio un valore in più che non quello del semplice turismo che spesso nemmeno aiuta la popolazione locale ma la penalizza, ma non saprei proprio da dove cominciare per orientarmi! Seguirò la serie con attenzione per catturare quanti più consigli possibili! Grazie 🙂
Ciao,
bravissima! Lo scopo di questa rubrica è anche questo: essere una fonte di ispirazione per altri viaggiatori che intendono fare viaggi di questo tipo.
Un abbraccio.
Quest’ idea è davvero molto carina e interessante!
Ci sono tante popolazioni che hanno bisogno, noi non siamo mai riusciti ad organizzarci ma veramente crediamo sia un’esperienza che ti segni nel profondo.. Complimenti ad entrambe, vi abbracciamo! 🙂
Grazie mille per il commento!
Si, è davvero un’esperienza che va provata per capirla bene.
Magari un giorno deciderete di farlo anche voi un viaggio di questo tipo 😉 Mai dire mai.
Che bello questo articolo ^-^ bella esperienza davvero! Mi piace questa iniziativa! Io ci credo tanto nelle esperienze di volontariato. Ne ho fatte due abbastanza estreme in Africa e in India 🙂
Ciao Valentina,
grazie per il tuo commento!
Allora se hai fatto esperienze di volontariato ti devo assolutamente intervistare 🙂
Scrivimi una mail così ti mando le domande.
Un abbraccio
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