Cuba on the road.
La bellezza di prendere una macchina o un pullman e divorare chilometri di strada con l’unico pensiero di stare bene e godere del paesaggio, dei luoghi visitati e delle persone. Così è iniziato il mio Cuba on the road nella zona centrale dell’isola.
Lascio Santiago, con l’immagine di un maiale al guinzaglio per le vie della periferia della città, e inizio il lungo viaggio verso il centro [se il punto di partenza è L’Avana il viaggio verso la Cuba centrale può essere fatto al contrario e sarà molto più corto].
La destinazione è San Juan de los Remedios. Colorati campi da baseball, gente in bici lungo le vie, il caldo che entra dal finestrino, Don Omar che canta alla radio, paesini e ancora paesini, cura omeopatica naturale a base di sole e papaya, la Carretera Central, il cielo che si tinge di rosa e il tramonto è alle porte e poi la notte prende il sopravvento tra una curva e l’altra. Cuba on the road è fantasticamente magica. E poi, dopo 12 ore, appare il cartello Remedios.
La settimana della cultura anima le vie del centro storico, la musica vibra nelle piazze, bancarelle di giochi e dolciumi attirano grandi e piccini. L’architettura in stile coloniale decadente di Remedios mi affascina e me lo godo sorseggiando un mojito sotto in un cielo stellato.
Qui vicino si trova Cayo Santa Maria. Percorrendo el pedraplen il mare ci circonda e mi rende libera. Ci infiliamo in una spiaggia non privata [in questo cayo ci sono anche diverse strutture turistiche con spiagge private]: una sabbia bianca e un mare turchese illuminano la mia vista. Rientrare in tempo per godere di Remedios con il sole, per visitare la chiesa dall’altare d’oro e sedersi per un aperitivo a base di Cristal e patatine a El Louvre. Una Cuba on the road ti permette di incontrare gente lungo il tuo percorso ma di non aver il tempo necessario per stringere davvero delle amicizie. Così la sera potrai ritrovarti con dei perfetti sconosciuti al tavolo di un bar che quando saluterai diventeranno solo un piacevole ricordo.
Da Remedios a Santa Clara per andare a trovare El Che. Profumo di rivoluzione e slogan dipinti sui muri per il mio Cuba on the road. Il Mausoleo de El Che [attenzione quando piove viene chiuso per il problema dell’umidità] è un luogo di pellegrinaggio. Troverai tanta gente in fila e dovrai armarti di pazienza [ricordati di lasciare tutti i tuoi oggetti personali in macchina o nel guardaroba vicino, non ti faranno entrare nemmeno con il telefono in mano].
Hasta siempre comandante.
Un piazzale, con una gigantesca statua de El Che, ti attende. Il Mausoleo, a ingresso gratuito, è diviso in due parti: le tombe del Che e dei suoi compagni rivoluzionari in Bolivia da un lato e il museo, per ripercorrere la sua vita, con foto e oggetti personali dall’altra.
L’anima argentina, la mente rivoluzionaria e una bellezza fuori dal comune.
Un uomo che ha fatto la storia e che grazie all’assalto al treno blindato ha vinto la battaglia di Santa Clara. In città troverai un altro monumento che ti aiuterà a capire la storia: il Monumento a la Toma del Tren Blindado composto da vagoni, che contengono foto dell’epoca e oggetti dell’attacco, e dalla ruspa [anche questo chiuso quando piove]. Ma a Santa Clara continuerai a respirare un’aria di rivoluzione in tutti gli angoli e se camminerai per qualche metro ti imbatterai nella statua Che y Niño. Qui vicino, ideale per una tappa pranzo, si trova l’Hotel los Caneyes.
Cuba on the road nella zona centrale dell’isola continua con una tappa verde e perfettamente in linea con la mia anima sostenibile: El Nicho.
Questa tappa ti farà immergere nell’anima green di Cuba. Una passeggiata in una natura rigogliosa, incontaminata e protetta dove incontrerai piscine naturali cristalline dove fare il bagno, cascate e punti panoramici. L’acqua, gelida, a contatto con la pelle fa perdere sensibilità prima alle gambe e poi alle braccia, nuoto fino al centro della piscina per lasciarmi riscaldare dai raggi del sole in un contesto meravigliosamente perfetto.
Passando da Topes de Collantes raggiungerai Trinidad [attraverso una strada un pò dissestata ma panoramicamente piacevole]. Una tappa per ammirare la baia e ancora pochi chilometri ci separano dalla città. Trinidad è turistica e si nota subito dai giganteschi obiettivi che spuntano al collo della gente che cammina per la strada, dai colorati negozi di souvenir che riempiono le vie.
Trinidad una piccola perfetta bomboniera colorata, è un museo a cielo aperto che accoglie i turisti con palazzi coloniali, pavimento ciottoloso, musica, ristorantini, il centro dedicato alla Santeria, locali per la sera, spettacoli, concerti, musei, la maqueta della città e scorci meravigliosi [entra nella galleria d’arte di Plaza Major e sali al primo piano: potrai avere una vista pazzesca del centro storico con il suo inconfondibile campanile].
E di nuovo le note di Comandante Che Guevara risuonano nell’aria grazie ad un musicista all’angolo della strada.
Se preferisci dormire in centro opta per una casa particular se invece soggiornerai vicino al mare potrai prendere in considerazione l’Hotel Brisas Trinidad del Mar situato a Playa Ancon [una mezzaluna dove merita fare un paio di tuffi e una nuotata].
Nel centro di Trinidad ho provato il ristorante 1851 a due passi da la Casa de la Trova. Una deliziosa terrazza al secondo piano, con tanto di musica di sottofondo e brezza marina: sarà l’ideale per iniziare a comprendere questa nuova tappa del tuo Cuba on the road. Una festa continua in città, durante tutto l’anno. La musica è la protagonista assoluta di questo luogo nel centro di Cuba. La Casa de la Musica [con la sua inconfondibile scalinata piena di gente che balla, si gode la serata e beve un drink], la Casa de la Trova, la Taberna della Canchanchara [dove degustare la bevanda tipica del locale fatta con miel, hielo, limón, agua y aguardiente], centri culturali che propongono lezioni di ballo o percussioni, il Palengue de los Congos Reales: danzare sarà la parola d’odine, perché a Cuba devi ballare. Il viaggio non è fatto per dormire. Sono felice e spensierata mentre la notte scende su Trinidad, completamente innamorata di questa isola e del mio Cuba on the road.
Prima di dirigerci a Cienfuegos facciamo una tappa pranzo alla Manaca Iznaga nella Valle de los Ingenios [La Valle dei zuccherifici]. Prepara la tua vista a un panorama che assomiglia a un dipinto fatto con cura e amore. Una vallata verde ricca di vegetazione e rigogliose palme, dolci colline sullo sfondo, Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO dal 1988. Proprio qui si trovava una ex piantagione con casa padronale [oggi ristorante] e torre, detta dei Gonzaga, che veniva usata come postazione per controllare il lavoro e i ritmi degli schiavi nelle piantagioni.
Cienfuegos, con un’anima francese, ti accoglie con il suo romantico Malecón, con la musica sparata in filodiffusione, con la gente che passeggia per le strade, con la piazza principale ricca di edifici imponenti e importanti [delizioso il teatro dove un profumo di nobiltà ed eleganza ti inviterà a visitarlo], con il mercatino di oggettistica fatta a mano.
Cuba on the road continua con la Penisola di Zapata che spunta nel Mar dei Caraibi [e qui all’ora dell’alba e del tramonto le zanzare avranno la meglio].
Ecoturismo, immersioni, snorkeling: questo è un paradiso naturale. Caleta Buena [ingresso con pranzo 15 CUC], con il mare ricco di sfumature azzurre e celesti, è il regno di meravigliosi pesci colorati. Una nuotata ti rilasserà e ti farà dimenticare il resto del mondo. Un’altra zona dove fare immersioni e snorkeling è la Cueva de los Peces: ed è pura magia anche qui.
A Playa Larga l’ideale è soggiornare presso una casa particular direttamente sulla spiaggia, ammirare il cielo che si confonde con il mare e la linea dell’orizzonte che scompare, fare lunghe passeggiate, lasciarsi conquistare dal luogo, osservare un manatì che nuota, conoscere le persone che abitano da queste parti.
Il Parque Nacional Ciénaga de Zapata e la Laguna de las Salinas sono luoghi ideali per uccelli rari e migratori [come i fenicotteri rosa] e coccodrilli. Qui è possibile praticare il birdwatching e fare varie escursioni come El Enigma de las Piedras. Camminando in mezzo al verde incontrerai il tocororo, il colibrì, entrerai in una grotta ricca di pipistrelli, ti imbatterai con un gigantesco granchio, con un gufo e due boa. Luogo incontaminato e preservato perfettamente dove i turisti possono arrivare solo se accompagnati da guide locali. Un’altra parte dell’escursione si svolge poco più avanti dove si trovano due piscine naturali con tartarughe marine e scorci romantici. Un tuffo da uno scoglio di 6 metri mi stava chiamando, non potevo perdere questa possibilità, non potevo bruciarmi questo momento. Se voglio, posso. Respiro profondamente, guardo avanti, e mi lancio. Adrenalina a mille mi scorre nelle vene, un sorriso a duemila denti mi si pianta in faccia e la gioia mi fa spuntare dall’acqua urlando Toppppp!!!
Vincere una paura è una delle sfide che mi piacciono di più.
Il viaggio allarga la mente e gli orizzonti e ti aiuta a conoscere te stesso.
Il mare inizia a danzare delicatamente al ritmo del vento, un grande bagliore arancione sbuca dall’acqua, la luna piena si sta preparando ad illuminare questa notte cubana. Con un vestito cangiante e con leggiadra lentezza si allontana dal mare e inizia la sua salita verso il cielo.
Buonanotte Cuba, spero di portarti con me anche questa notte.
Grazie Eli! Si Cuba resterà per sempre anche uno dei miei viaggi più belli!
E’ successo un fatto bruttissimo: non mi ricordavo più l’indirizzo del tuo blog. Eppure io volevo tornarci solo per leggere il racconto da Cuba >:-)
Ma nooooo -.-‘ Per fortuna hai ritrovato Viaggio AnimaMente!!!!
[…] sono tornata in costiera, per avere nuovamente conferma che sì, Amalfi è meglio di Positano. Con Sara però ho viaggiato on the road nientemeno che a […]
No, beh, adesso capiamoci….ho appena messo nei preferiti il tuo tag su Cuba!! Sappi che sarà oggetto di lunghe letture per pianificare il mio probabile viaggio ad agosto! Grazie fes (tanto, come si dice a Brescia)!!
Bravo Emanuele!!!! Cuba è troppo una destinazione “cuore” ^^
[…] sono tornata in costiera, per avere nuovamente conferma che sì, Amalfi è meglio di Positano. Con Sara però ho viaggiato on the road nientemeno che a […]